Pallamano Chiaravalle, vista dalla panchina: Intervista ad Nando Nocelli, Resp. settore giovanile e Serie B

Le interviste ai tecnici della ASD Pallamano Chiaravalle si concludono con Mister Nando Nocelli, tecnico della squadra di Serie B maschile, ma, soprattutto, responsabile di tutto il nutrito settore giovanile della ASD Pallamano Chiaravalle. 

Mister come giudica i progressi nel progetto Serie B?

Quello della Serie B è un progetto intrapreso con la società per cercare di far crescere questi ragazzi sotto l’aspetto tecnico e umano, ma in realtà si tratta dell’ultimo in ordine di importanza. Il vero focus del mio lavoro è il settore giovanile: le varie Under 9/11, 13, 15 e 17.

Quanti tecnici coordina per la crescita del vivaio della Pallamano Chiaravalle?

Sotto di me, in quanto responsabile tecnico del settore giovanile ho diverse persone: Le giocatrici di A2 Caterina Mariniello, Agustina Cuello e Diletta Paialunga come responsabili Under 9/11; Cristina Lenardon e Edoardo Albanesi a cui ho lasciato le mie ragazze Under 13 dello scorso anno; lo staff della maschile guidato da me con vice allenatore Claudio Carroni e il preparatore dei portieri Paolo Agostinelli. Ogni 15 giorni ci troviamo e facciamo il punto della preparazione delle varie squadre per vedere come migliorarci.

Ci sa dare un numero preciso di ragazzi per queste squadre?

Si tratta di un numero in costante crescita: una trentina di bambini Under 9/10/11; 25 bambine tra under 13 e 15; un gruppo di Under 13 con 20 maschietti; il gruppo Under 15/17 che fanno entrambi i campionati e sono una buona parte del nucleo della serie B, sono 25 ragazzi. Diciamo che in questi due anni il lavoro è andato molto bene, sicuramente anche grazie alla presenza costante nelle scuole (otto i comuni dove la pallamano è presente grazie al Chiaravalle n.d.r.).

Proprio il gruppo dell’Under 15 lo scorso anno ha portato ad un risultato incredibile

I vice-campioni italiani. 

Esatto

Abbiamo creato un bel gruppo di ragazzi che amano la pallamano, hanno voglia di allenarsi e far sacrifici senza saltare un allenamento. Adesso crescere è sempre più difficile, siamo arrivati ad uno step con i ragazzi in cui dovrebbero fare un piccolo passo in avanti sotto l’aspetto fisico. Sotto l’aspetto tecnico non possiamo usare la pece in allenamento, cosa che ci penalizza. Con questi gruppi che aumentano, sia maschile che femminile, in futuro sarà un piccolo problema trovare gli spazi per far allenare i ragazzi nel palazzetto. Hanno tutti il diritto di farlo sia le ragazzine, sia i più piccoli che devono prendere conoscenza col campo grande. 

Sta forse pensando ad un campo apposito per la pallamano a Chiaravalle?

O un campo apposito o più ore di gioco destinate alla nostra società, anche perché non credo che ci siano altre società con così tanti iscritti a Chiaravalle. Squadre senza settore giovanile non possono avere le stesse ore di due squadre di serie A maschile e femminile e oltre 240 bambini iscritti. Far allenare le prime squadre ad Ancona è un controsenso. Speriamo che con i numeri e i risultati che stiamo ottenendo avremo più considerazione in futuro.

Anche la società si sta spendendo molto per dare importanza al vivaio

Infatti sento pieno appoggio da parte del Presidente Maltoni e dal dirigente Tanfani, le due persone di riferimento che mi hanno portato a Chiaravalle e mi supportano (e sopportano) in tutto. Abbiamo creato uno staff tecnico bellissimo e stiamo procedendo bene con loro. Il nostro progetto sta cominciando a dare i primi frutti. Lo scorso anno siamo arrivati ad essere vice campioni italiani. Non è detto che si riesca a ripetersi, ma mi fa felice vedere i ragazzi che studiano e dedicano tempo alla pallamano. Questa è una cosa bellissima.

Come riesce ad invogliarli a giocare?

Sono arrivato a Chiaravalle un po’ da colonnello. Provenivo da una realtà costruita da me in 15 anni e qui ho dovuto cambiare modo di fare, grazie anche all’aiuto di Maltoni e Tanfani che mi hanno fatto capire alcune dinamiche. A me piace la pallamano, che è anche una passione condivisa in famiglia, e non si finisce mai di imparare. Credo di aver fatto capire ai ragazzi come fare per diventare giocatori, divertendosi e raggiungendo anche qualche soddisfazione. Sanno che se non si lavora con serietà, rispettando gli impegni presi, è difficile fare risultato.

Un commento più specifico sulla Serie B

La Serie B è un cantiere. La squadra vede con un ex giocatore di A2, Shpetim Selimi, e attorno molti ragazzini che devono fare esperienza. Non è importante il risultato, ma giocare. Ci serve per far fare minutaggio, partite, scontrarsi con giocatori più prestanti ecc. Stessa cosa con il campionato Under 20. Ci presentiamo con ragazzi 15-17 anni contro dei ventenni. Fisicamente c’è una grande differenza, ma ci serve da esempio per vedere come lavorano altre squadre in Italia. L’obiettivo è portarli, tra tre o quattro stagioni, a giocare in prima squadra, per far inserire dei ragazzi del nostro settore giovanile ad alti livelli e far proseguire questa storia.

Cosa si aspetta dai suoi ragazzi per questa stagione?

Niente di che. Abbiamo vinto il titolo regionale Under 17 con un anno di anticipo. Stiamo preparando le fasi finali dei nazionali con la nostra Under 15 e questa volta partiremo con pronostici differenti rispetto alla scorsa stagione. Non saremo più una sorpresa per nessuno e abbiamo raggiunto un ranking in cui verremo selezionati come squadra di prima fascia nel sorteggio. Tra l’altro il risultato dello scorso anno, e l’innalzamento del ranking, ha portato da uno a due il numero di squadre marchigiane che possono partecipare a queste finali, un segno che i progressi di una squadra possono fare il bene di un intero movimento.

ASD Pallamano Chiaravalle